Se state leggendo questo articolo è perché molto probabilmente siete interessati a questa sensazione che almeno una volta abbiamo provato tutti, sonno e torpore dopo mangiato.
Normalmente questa sensazione giunge dopo i pasti più abbondanti, il pranzo o la cena e rarissimamente può avvenire dopo un’abbondante colazione, ovviamente tutto ciò ha una spiegazione scientifica.
Le cause
Le motivazioni dietro a questa sintomatologia sono molteplici, anche se prima di descriverle dobbiamo ripassare alcuni concetti basilari riguardanti la glicemia, gli IG (indici glicemici) dei carboidrati e il carico glicemico dei pasti.
L’Indice Glicemico è un valore che esprime la capacità di un alimento di innalzare la glicemia rispetto ad un carboidrato di riferimento che normalmente è il glucosio puro.
Il carico glicemico invece è un valore dato dall’indice glicemico di un alimento in relazione alla quantità assunta (Indice glicemico x g carboidrati) / 100.
ES: 30gr. di cornflakes (IG 90) avranno un carico glicemico minore di 100gr. di riso arborio (IG 69).
La glicemia (il quantitativo di glucosio che scorre nel nostro sangue) è finemente regolata nel nostro corpo da due ormoni principalmente, l’insulina, secreta nel pancreas che provvederà ad abbassarla e a veicolare il glucosio presente nel sangue nei tessuti in base alle necessità e il glucagone, che avrà la funzione di alzare la glicemia catabolizzando altre molecole presenti nel nostro corpo a livello epatico e immettendo nel circolo sanguigno glucosio.
Ovviamente il digiuno provocherà un calo, mentre l’ingestione di un pasto causerà un innalzamento, ed è proprio questa “impennata” glicemica la colpevole.
Chiariti questi aspetti possiamo finalmente domandarci, perché avviene la sonnolenza post-prandiale, e perchè a volte si e a volte no?
Questo dipende dal carico glicemico, un pasto ricco in carboidrati, povero in fibre, proteine e grassi innalzerà di molto la glicemia e questo provocherà un’iperproduzione di insulina che provvederà ad abbassarla, una quantità elevata di insulina in circolo influenza l’attività cerebrale provocando torpore e sonnolenza.
Inoltre, questi alti livelli insulinici limitano l’assorbimento del triptofano, aumentandone i livelli ematici, questo amminoacido è il precursore della serotonina.
Questa, nota anche come “l’ormone del buonumore”, è uno dei principali neurotrasmettitori che regola il nostro umore favorendo calma e distensione.
Secondo alcuni studi, un’elevata assunzione di triptofano tramite gli alimenti ingeriti favorirebbe un forte incremento di serotonina in circolo, con un effetto soporifero.
Come evitarlo
I consigli principali per evitare questo possibile disagio sono tutti quelli che consentono di tenere a bada la secrezione di insulina, quindi:
- Evitare pasti troppo abbondanti magari inserendo spuntini nel corso della giornata, frazionando così le calorie giornaliere da assumere
- Non consumare un pasto corposo a base solo di carboidrati, ma bilanciare sempre il piatto inserendo anche una fonte di proteine e una di grassi, questi diminuiranno la velocità di assorbimento e la digestione rallentando l’innalzamento della glicemia
- Preferire carboidrati complessi, con IG medio/basso e ricchi in fibra ed evitare quelli più raffinati e “zuccherini”
- Alzare l’apporto di fibre utilizzando cibi vegetali come verdure, legumi e cereali fibrosi che hanno un’azione ipoglicemizzante, aiutando così a mantenere corretti livelli di glicemia
Massimiliano Merli
Laurea in scienze motorie
Laurea in scienze della nutrizione umana
Instagram: dott.massimilianomerli
Sito: www.bodyrevo.it